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SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE (1986)
 
     
 
     
 
Sei personaggi in cerca d'autore  
  Titolo:
 
Sei personaggi in cerca d'autore  
  (di Luigi Pirandello)
 
  Anno:
  1986
 
  Regia:
  Jean Pierre Vincent
 
  Con:
 
Ugo Tognazzi, Catherine Samie, Caroline Chaniolleau, Jean-Philippe Puymartin, Laurent Levy.  
 
 
     
    Interpreti e Personaggi
     
     
     
  INTERPRETI E PERSONAGGI:  
     
  Ugo Tognazzi (il padre), Catherine Samie (la madre), Caroline Chaniolleau (la figlia), Jean-Philippe Puymartin (il figlio), Laurent Levy (l'adolescente), Tiphaine Ellie (la fillette en alternance), Anne Sarthou (la fillette en alternance), Sandra Vayssettes (la fillette en alternance), Natalie Nerval (Madame Pace).  
 
 
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    Cast Tecnico
     
     
     
  CAST TECNICO  
     
  Regia: Jean-Pierre Vincent; Adattamento: Bernard Chartreux; Costumi e scenografia: Jean-Paul Chambas; Luci: Alain Poisson; Musiche: Michel Frantz; Coreografie: Christine Reynolds-Pécou.  
 
 
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    Trama
     
     
     
  TRAMA  
     
  All'entrata nel teatro, gli spettatori trovano il palcoscenico non coperto dal sipario, al buio e vuoto, quasi in via di allestimento. La rappresentazione inizia con l'entrata del direttore-capocomico, seguito dagli attori, che entrano alla spicciolata. Era in programma, infatti, la prova de Il giuoco delle parti, altro dramma di Luigi Pirandello. Dopo l'inizio della prova, vengono annunciati i sei personaggi (il padre, la madre, la figliastra diciottenne, la bambina, il giovinetto e il figlio) che, per bocca del padre, chiedono che venga rappresentata sulla scena la loro storia, il loro dramma. Egli spiega al capocomico come, dopo essere stati creati da un autore, siano stati rifiutati ed abbandonati da questo nonostante i numerosi tentativi di convincerlo a terminare il dramma. Essi, quindi, sono in cerca di un autore che possa rappresentare sulla scena il loro dramma. Tra lo sbigottimento generale degli attori, in un susseguirsi continuo di interruzioni e riprese caotiche, inizia il racconto del dramma familiare. Dalle nozze tra il padre e la madre era nato il figlio, quasi subito affidato ad una balia di campagna. Il padre, però, aveva notato una silenziosa intesa tra la moglie ed il suo segretario. Dopo essersi convinto di questa situazione, aveva incoraggiato la nuova unione, da cui nacquero la figliastra, il giovinetto e la bambina. Il padre era interessato particolarmente alla nascita di questa famigliola, seguendo con amore la crescita dei tre figli della coppia. Finché si trasferirono in un nuovo paese e perse le loro tracce. Alla morte del compagno, la madre era tornata al paese di origine e, per provvedere al sostentamento dei tre figli, faceva lavori di cucito per madama Pace, che copriva una casa d'appuntamenti. Madama Pace si approfitta della figliastra, a cui era affidato il compito di consegnare i lavori completati, e la costringe a concedersi ai clienti con la minaccia di non pagare il lavoro della madre. Un giorno il padre capita nell'atelier di madama Pace e non riconosce la figliastra nella ragazza che ha di fronte. Quando sta per compiersi l'incesto, nella camera irrompe la madre con un grido. Dopo questo avvenimento, la famiglia si ricompone nella casa del padre, in un'atmosfera di forte tensione, perché il figlio vede negli altri solo degli intrusi. Dopo aver raccontato la loro vicenda, i sei personaggi convincono il capocomico a rappresentarla, rifiutando però l'assegnazione delle parti ai vari attori: essi vogliono rappresentare di persona il loro dramma. Subito viene sollevato un problema dal capocomico: l'assenza di madama Pace, fondamentale per la scena nell'atelier. Il padre offre subito una soluzione: ricreare l'atelier in modo che madama Pace sia attratta sulla scena. Infatti appare subito dopo la madama, con grande spavento da parte di tutti gli attori, che scappano urlando. Iniziano subito la scena in cui, con una parlata mezzo italiana e mezzo spagnola, la madama annuncia alla figliastra l'arrivo di un cliente (il padre), fino all'arrivo del padre. Il capocomico, convinto dell'effetto della scena, fa subito provare agli attori. A causa dell'eccessiva artificiosità della rappresentazione, però, la figliastra scoppia in fragorose risate, convincendo il capocomico a permettere che i personaggi stessi rappresentino se stessi sulla scena. La rappresentazione continua fino all'arrivo della madre e all'arrivo di questa nella casa del padre con i tre figli. Nell'ultima scena, per cui è allestito un giardino, la madre scopre la bambina affogata nella vasca e, presa da orrore, scorge dietro un albero la figura del giovinetto che, con occhi da pazzo, vede la sorella morta con una rivoltella nascosta nella tasca. All'improvviso parte un colpo di rivoltella e il grido di disperazione della madre. Allo sconcerto degli attori, che non sanno se il ragazzo sia morto o meno, il padre grida la verità di quegli avvenimenti. Il capocomico, indispettito dagli ultimi avvenimenti e per la giornata di prove perduta, ordina all'elettricista di spegnere tutto e licenzia tutti. Ma dietro il fondo, in cui erano i personaggi per soccorrere il giovinetto e la bambina, si accende come per errore una luce verde che proietta le loro ombre sul capocomico, il quale scappa terrorizzato. Spento il riflettore escono dal fondo il padre, la madre e il figlio, che si fermano in mezzo alla scena. Ultima ad uscire è la figliastra che, ripetendo la sua perdizione, corre verso le scalette e con una stridula risata rivolta agli altri scompare dalla scena.  
 
 
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